martedì 18 ottobre 2016

04 - I COLORI NEL MITO



Il mito si esprime per allusioni, proprio come i colori, che sono un "messaggio di luce". Entrambi infatti usano il linguaggio del silenzio, che invita alla contemplazione più che alla decifrazione.
Il blu in tutte le civiltà assume un doppio significato che si riferisce da un lato al blu-nero e dall'altra al blu-verde. In particolare, questa tonalità di colore, non fu molto amata dai Romani, che infatti lo usavano per gli indumenti dei Barbari e dei Britannici (colore "del guado").
Per il resto era molto utilizzato nelle pitture e degli sfondi dei bassorilievi (soprattutto nei templi greci), nelle sfumature del pastello, del lapislazzulo (il più prezioso), sambuco, malva, bacche di mirtillo nero..
Si sa dunque, che il blu è anche il colore del cielo, quindi per le civiltà antiche era il colore del luogo nel quale risiedano le divinità. Rappresentava quindi la pace, la ragione sovrumana, qualità che erano separate da quelle della terra.
Gli occhi azzurri, ad esempio, erano sinonimo di elevatezza d'animo e di sentimenti. Gli dei dell'Olimpo erano fatti di carni azzurre e venivano spesso raffigurati in ambienti azzurri.
Nei parametri sacri e nelle vesti dei sacerdoti, l'azzurro era manifestazione sensibile delle cose celesti (soprattutto il lapislazzulo).
Il contrapposizione ai popoli medio-orientali (Egizi, Babilonesi, Ebrei), che usavano il blu come colore per le divinità, quelli indoeuropei (Romani) usavano il porpora.




"Divinità dell'Olimpo"

Anche nella mitologia orientale, il blu è un colore a cui viene attribuito un significato particolare.
Il Si-Ling (dal cinese, "Quattro Animali"), sono quattro creature mitologiche nelle costellazioni cinesi. Ognuno dei Quattro Animali rappresenta un punto cardinale e una stagione dell'anno, associale alle direzioni del cielo, ognuno con le proprie caratteristiche e origini. Ad ognuno di questi è stato attribuito un nome umano. Vi è inoltre un quinto animale leggendario, detto il Drago Giallo del Centro. Ogni membro del Si-Ling ha sette costellazioni ad esso associate (seishuku nella tradizione giapponese), e corrisponde ad uno dei cinque elementi della filosofia cinese.
Una delle bestie guardiane è "Qīnglóng", il drago blu guardiano dell'Est. È associato alla primavera, i colori blu e verde (considerate sfumature di un unico colore), e l'elemento legno. Sostiene e difende il Paese controllando la pioggia, simbolo del potere imperiale.


"Drago blu guardiano dell'Est"

Nella religione Induista, un "avatar" o "avatāra", è l'assunzione di un corpo fisico da parte della Divinità, o di uno dei suoi aspetti, e consiste nella deliberata incarnazione di un "Deva!, o del Signore stesso, in un corpo fisico al fine di svolgere determinati compiti. Questo termine viene usato principalmente per definire le diverse incarnazione di Vishnu, tra cui si possono annoverare Krishna e Rama.
Krishna, l'ottava manifestazione è l'avatar per eccellenza, ed il suo nome è spesso preceduto dal titolo di rispetto induista, Shiri. Il termine Krishna in sanscrito ha il significato letterale di "nero" o "scuro", ed identifica qualcuno con la pelle scura. Il colorito della pelle, viene descritto come simile al colore delle nuvole cariche di pioggia, ed è per questo che egli è spesso rappresentato nei quadri con il volto e la pelle blu, blu scuro se non addirittura nera. Da questo deriva uno dei suoi epiteti, Ganashyama, che letteralmente significa appunto "dalla pelle del colore delle nubi cariche di pioggia".

                                       

 "Dea Krishna"




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